“La Facilitazione del Commercio internazionale: una valenza cruciale e strategica per il Made in Italy” è il titolo di un Convegno organizzato dal Ministero del Commercio Internazionale in collaborazione con l’ICE, tenutosi il primo febbraio a Roma, sul tema appunto della semplificazione delle procedure italiane e dello snellimento dei vincoli burocratici che limitano lo sviluppo dei nostri scambi internazionali. Molto significativo a tal proposito è quanto dichiarato da Angelo di Stasi, Direttore generale del Ministero del Commercio Internazionale: “Ora che la riduzione delle barriere doganali è un processo avviato, ora che le tariffe al commercio internazionale sono orientate ad una riduzione, cresce l’importanza di quelle barriere di tipo non tariffario, che costituiscono un’ipoteca non indifferente sulle risorse delle piccole e medie imprese che operano sui mercati internazionali e che sarebbe di grande interesse, per tutti, eliminare o quanto meno ridurre”. L’ufficio statale sorto con l’obiettivo di occuparsi e risolvere tali problematiche è SEMPROITALIA (all’interno del Ministero del Commercio internazionale), che è la rappresentanza italiana di un network internazionale (ogni Paese ha il suo ufficio) facente capo all’ UN/CEFACT (United Nations Centre for Trade Facilitation and Electronic Business), il centro delle Nazioni Unite per la facilitazione degli scambi internazionali. La missione del CEFACT consiste nell’accrescere la propensione al commercio delle organizzazioni imprenditoriali ed amministrative, sia nelle economie avanzate che in quelle in via di sviluppo e in transizione, promuovendo la semplificazione e l’armonizzazione delle regole e delle procedure. Il CEFACT, con il contributo di tutti i paesi membri, compreso il nostro, redige gli standard internazionali sul commercio estero ed i relativi aspetti elettronici, emanando raccomandazioni relative alle linee guida sulla materia. In particolare, la raccomandazione n. 33 indica la strada per la facilitazione delle procedure legate al commercio estero: la costituzione di un “single window”, un’unica finestra, o meglio un unico sportello per il commercio internazionale in grado di costituire l’”unico varco” in entrata e in uscita per gli operatori commerciali che ad esso potranno rivolgersi per fornire una sola volta tutti i dati, in formato elettronico, necessari per l’ottenimento delle prescritte autorizzazioni. Viene esplicitamente detto che le autorità e le agenzie preposte ai controlli devono far confluire le proprie attività in questo unico sportello che deve fungere da ente coordinatore (si pensa alle Dogane) per evitare inutili duplicazioni di controlli e attività, che determinano rallentamenti negli scambi internazionali e fanno perdere competitività alle nostre PMI che non hanno necessariamente al loro interno strutture preposte e preparate ad affrontare le incombenze che una transazione commerciale internazionale richiede. Durante i lavori del Simposio organizzato a Ginevra dalle Nazioni Unite proprio sul tema dell’implementazione del sistema della Single Window nel 2006 si è stabilito che alla raccomandazione 33 ne dovranno seguire, a completamento, altre due: la 34 e la 35, la prima che armonizzi la metodologia di invio e raccolta dei dati dello sportello unico, in modo da facilitare le trasmissioni delle informazioni oltre confine, la seconda che fornisca un quadro giuridico comune allo Sportello unico.
Semproitalia, un ufficio unico per il commercio internazionale
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