Ritorniamo a parlare della Cina che rappresenta sempre un tema di forte attualità e costituisce una fonte di opportunità per le nostre imprese, che vedono aprirsi spazi nuovi di mercato per i nostri prodotti, specie di alta gamma, presso i consumatori cinesi affascinati dal Made in Italy che possono vantare possibilità di spesa sconosciute fino a qualche anno fa. Il mercato cinese infatti, guardato con comprensibile diffidenza e con fondata preoccupazione dalle nostre imprese, si sta trasformando invece per determinati prodotti in una importante opportunità per i nostri operatori. Da anni, come sappiamo, le nostre imprese de-localizzano le produzioni o acquistano prodotti, ma da qualche tempo il mercato cinese è diventato un interessante sbocco per i prodotti italiani di alta qualità nei cui confronti il pericolo della contraffazione, fenomeno fortemente combattuto anche dal Governo cinese con recenti politiche mirate, sembra essere scampato, in quanto i consumatori cinesi abbienti, in forte aumento, cominciano a richiedere prodotti originali.
OPPORTUNITA PER L’ITALIA – Come conferma l’ICE – Ufficio di Pechino – l’Italia tra i Paesi dell’Unione Europea, si colloca al terzo posto tra i paesi fornitori, la grande maggioranza dei prodotti italiani è costituita da macchinari e tecnologie produttive, oltre a prodotti semilavorati. La penetrazione commerciale dei beni di consumo italiani come dicevamo solo ora sta diventando interessante, ma è comunque limitata dal carente sistema distributivo e dalla lenta, seppur costante, crescita del potere d’acquisto della popolazione cinese. Inoltre le opportunità per le nostre imprese italiane derivano dalla continua modernizzazione della struttura produttiva del paese. Infatti sono rilevanti le opportunità esistenti nel settore delle tecnologie produttive e della meccanica in particolare nei settori quali il meccano-tessile, le tecnologie per la plastica, per legno, per ceramica, per metalli, per il sistema produttivo delle automobili e per la meccanizzazione agricola. Nel settore automobilistico, per le imprese italiane una importante opportunità è data dalla componentistica in quanto i maggiori produttori si sono spostati in Cina e la produzione di componenti di qualità dipenderà molto dall’apporto tecnologico proveniente dall’estero. Inoltre non è da sottovalutare il ruolo che le nostre imprese possono svolgere all’interno del processo di potenziamento delle opere infrastrutturali cinesi (costruzione di strade, ponti, autostrade, aeroporti, ferrovie, centrali elettriche), anche in vista degli appuntamenti delle Olimpiadi del 2008 a Pechino e della World Expo 2010 a Shanghai. Per quanto riguarda il tipico prodotto del Made in Italy, sarebbe interessante percorrere la strada che già diverse imprese hanno intrapreso, ovvero sfruttare la competitività dei costi di produzione cinesi per realizzare in loco, prodotti, destinati al mercato locale, ideati da “maestri italiani”, in pratica oltre il “Made in” si può sviluppare il “Made by”. Infine a promuovere la diffusione dei nostri prodotti in Cina può senz’altro contribuire il rafforzamento del turismo proveniente dalla Cina nel nostro Paese: attraverso contatti diretti i consumatori cinesi potranno consolidare la tendenziale ispirazione al nostro modello di vita che prevede al contempo l’utilizzo dei nostri prodotti.SHANGHAI – Nel sistema dei trasporti marittimi la Cina è il maggior generatore di traffico container, si pensi all’importante porto di Shanghai che gioca un ruolo determinante in questo ambito: infatti, esso non è solamente il più grande porto della Cina, ma uno dei più grandi porti containerizzati, un vero e proprio hub che nel 2006, si stima, supererà anche Singapore – l’unico porto che nel 2005 lo precedeva e che ha superato Hong-Kong – per diventare il più grande porto merci al mondo (con una movimentazione di 30 milioni di unità), specie dopo il completamento del progetto relativo al porto con alto fondale di Yangshan. Sono state inaugurate numerose rotte marittime internazionali verso Europa, Nord America e Africa, moltissime delle compagnie marittime mondiali più importanti attraccano al porto di Shanghai che è considerato un International Shipping Center. Dopo l’introduzione delle riforme per l’apertura commerciale della Cina, la città di Shanghai ha creato gemellaggi con una serie di porti stranieri. Shanghai da anni si muove nella direzione già intrapresa da Hong-Kong, forgiando un modello che riesce a coniugare le tradizioni orientali con gli stimoli provenienti dall’Occidente. Shanghai rappresenta una delle municipalità più interessanti e vivaci della Cina, infatti ha ricevuto, negli ultimi venti anni, un afflusso incredibile di capitali stranieri, che le hanno consentito uno sviluppo continuo ed esponenziale, anche alimentato dalla presenza della Shanghai Stock Exchange (SEE), la Borsa Valori situata nella Lujiazui Financial and Trade Zone, e dalla possibilità concessa agli investitori stranieri da maggio del 2002 di poter comprare azioni delle società locali, consentendo quindi l’accesso allo Stock Market cinese. LA FIERA INTERTEXTILE – Ed è proprio a Shanghai che si svolge un appuntamento molto importante per le nostre imprese in un settore tradizionale, quello del tessile, da qualche anno in difficoltà: la fiera Intertextile che si svolgerà dal 25 al 28 ottobre del 2006 si conferma essere l’appuntamento più importante del settore nell’area asiatica. Come afferma l’ICE, su elaborazioni dei dati ISTAT, nel periodo gennaio-novembre 2005, si è evidenziato un significativo incremento, pari al 24,58%, nelle esportazioni italiane di tessuti verso la Cina, che si attestano su un valore di circa 178,5 milioni di euro, a fronte di un notevole aumento anche nelle importazioni dalla Cina (+44,32%). Alla fiera potranno quindi prendere parte le aziende italiane produttrici di tessuti per abbigliamento che potranno beneficiare dell’organizzazione messa a punto dall’ICE attraverso la partecipazione ad una collettiva italiana.