Gli Emirati Arabi Uniti si collocano in una posizione geografica ideale tanto da poter essere definiti la porta d’Oriente, ovvero un ingresso privilegiato sui mercati arabi, orientali e africani. A seguito della ripresa dei prezzi del petrolio avvenuta nel 1999, per gli Emirati Arabi Uniti (sono sette) si è inaugurata, a partire dal 2001, una nuova fase, in cui il dinamismo commerciale e la capacità di attrarre investitori esteri hanno consentito al Paese di diventare uno degli interlocutori commerciali di maggior rilievo in ambito internazionale.
L’ECONOMIA E I SETTORI NON OIL – Abbiamo visto come la ripresa dell’economia degli Emirati sia stata legata all’aumento dei prezzi del petrolio, è innegabile, infatti, che il settore petrolifero continua ad essere il settore trainante dell’economia, ma negli ultimi tempi gli sforzi per diversificare il ventaglio dei settori economici sono ingenti, anche perché i giacimenti petroliferi in alcuni casi si stima si esauriranno in qualche decina d’anni. Particolarmente attivo in questa direzione è l’Emirato di Dubai che sta supportando lo sviluppo dei settori legati al commercio e ai relativi servizi, promuovendo la costruzione di grandi complessi abitativi, alberghi, centri commerciali. Anche il settore dell’informatica e della consulenza aziendale, già ben sviluppati, stanno ricevendo nuovi impulsi. La notevole propensione agli scambi internazionali ha fatto sì che si sviluppasse un particolare fenomeno ossia quello della ri-esportazione, infatti, specie l’Emirato di Dubai è diventato un centro di redistribuzione delle merci che provengono da tutto il mondo. Non è un caso infatti che gli insediamenti esteri più numerosi sono quelli di trading companies, ossia di società che si occupano di collocare i prodotti all’interno di vari mercati, compito facilitato anche dal fatto che gli operatori commerciali delle aree limitrofe si recano proprio a Dubai per acquistare prodotti che sanno provenire da tutto il mondo .
LE OPPORTUNITA’ PER IL MADE IN ITALY – Il mercato degli Emirati Arabi Uniti costituisce un ottima opportunità per i prodotti Made in Italy che vengono apprezzati per la classe che da sempre li contraddistingue. Infatti possiamo rilevare che il nostro export è costituito da prodotti del settore gioielleria ( al primo posto, ma in leggero calo negli ultimi tempi); da mobili per abitazione ( la nostra quota è un terzo del totale, i nostri concorrenti sono Spagna, Francia e UK); da cuoio e prodotti in cuoio (in particolare l’export di calzature è in costante aumento); da prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (in particolare di pietre da taglio e lavoro di tali pietre, piastrelle, marmo, ma anche rubinetteria e sanitari)etc.). Lo sviluppo di quest’ultimo settore è dovuto al massiccio investimento attuato nel campo nella edilizia residenziale e commerciale ( ville, alberghi, centri commerciali etc.). Anche il settore meccanico rappresenta un ambito molto interessante per l’industria italiana, negli ultimi tempi, dato il forte incremento riservato all’edilizia, sono molto ricercati macchinari per la lavorazione di legno e marmo. Infine vi sono i prodotti alimentari che stanno riscuotendo successo anche grazie all’apertura di Italian restaurant nelle principali città.
LE AGEVOLAZIONI E LE ZONE FRANCHE – Non è stata emanata una normativa relativa agli investimenti esteri negli Emirati, anche perché la propensione ad ospitare insediamenti produttivi sta registrando un incremento solo in questi ultimi anni, mentre, come abbiamo visto, è preponderante l’attività di acquisto e rivendita dei prodotti. Nonostante questo, un regime di favore è stato riservato agli insediamenti stranieri nelle zone c.d. “franche”, dove è possibile costituire una società controllata al 100% dal soggetto estero ( di norma è richiesta la presenza di uno sponsor locale, che deve detenere almeno il 51% del capitale sociale, ma il governo sta progettando di estendere i regimi di favore in particolari settori in tutto il Paese). Una zona franca, oggetto di “conquista” da parte delle imprese straniere è quella che sorge in una zona periferica di Dubai, che conta circa 2000 imprese, e nella quale sono stati fatti notevoli investimenti in infrastrutture. Oltre alla possibilità di detenere la società al 100%, vi sono altre misure di favore concesse alle imprese, come la esenzione da ogni dazio per merci in entrata ed uscita; possibilità di trasferire completamente i profitti all’estero, nessuna restrizione valutaria; un sistema di telecomunicazioni efficiente etc. Più o meno e stesse agevolazioni sono presenti nelle altre zone franche ( come quelle di Fujairah e Sharjah) Occorre ricordare che non esistono imposte sul reddito, anche se con l’esaurimento delle risorse petrolifere, almeno l’Emirato di Dubai che più a breve degli altri risentirà di questo evento, potrebbe introdurre imposte di tal genere. Negli EAU non vengono tassate neanche le persone fisiche, esiste dal 1994 una tassa di importazione (4% sul valore CIF della merce), ma esiste un elenco di merci esenti come ad esempio medicinali, fertilizzanti, legno, alimentari etc..
FIERE INTERNAZIONALI – Come abbiamo visto gli Emirati Arabi Uniti costituiscono il principale centro commerciale e di distribuzione del Golfo, del Medio Oriente, del subc-ontinente indiano, delle ex repubbliche asiatiche della Russia e dell’Africa nord orientale. Pertanto il Paese diventa un ottima vetrina per gli operatori internazionali che possono concludere accordi commerciali non solo con i locali, ma con i moltissimi importatori e distributori che affluiscono negli EAU in occasione delle numerose fiere internazionali, ospitate nella stragrande maggioranza a Dubai. L’Istituto per il Commercio Estero ne segnala alcune, per le quali ha organizzato partecipazioni collettive di espositori italiani, predisponendo il materiale informativo e il supporto necessario. Ad esempio in questi giorni si sta svolgendo la Fiera “Arab Health” che riguarda il settore degli apparecchi medicali e chirurgici e attrezzature per disabili. Nel mese di febbraio ci saranno diversi appuntamenti fieristici, ne citiamo alcuni: la “Fiera Prestige” di Dubai ,8-10 febbraio, relativa ai prodotti in cuoio, e quindi calzature per le collezioni estiva e invernale leggero; la fiera annuale “Middle East Electricity”, 15-18 febbraio, per macchine ed apparecchi elettrici, per la quale si registra un notevole incremento della presenza degli espositori italiani rispetto allo scorso anno. Inoltre l’Ice ha organizzato un workshop a Dubai per il 2 marzo 2004 per le imprese operanti nel settore delle macchine edili, stradali e movimento terra, in forza proprio del notevole incremento che l’industria delle costruzioni sta registrando nel Paese. (Fonti: ICE- Istituto per il Commercio Estero; Istat